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                                                                                           lettori di umanità uomini eccellenti come Filippo Valentini, seguito da
                                                                                           Carlo Sigonio, che poi passò a Venezia.
                                                                                           Fu in quest’ambito che le lezioni di umanità costituirono lo scenario
                                                                                           per un rinnovamento culturale, guardato con sospetto, poi duramente
                                                                                           perseguito, dalle autorità religiose. Negli anni Quaranta del Cinque-
                                                                                           cento, infatti, il Comune decise di assumere a spese della collettività
                                                                                           un pubblico lettore di greco. Il maestro chiamato a Modena fu il cre-
                                                                                           tese Francesco Porto, impegnato in lezioni di storia greca – insegnava
                                                                                           Tucidide e i classici dell’antichità ellenica –, inserendosi nel clima di
                                                                                           rinnovamento e fervore culturale della città. A Modena, in particolare,
                                                                                           era attivo in quegli anni un circolo di intellettuali, noto con il nome
                                                                                           di Accademia, composto da umanisti, giuristi, filologi, medici e ludi-
                                                                                           magistri (insegnanti). Porto ne fece parte, e l’insegnamento della lingua
                                                                                           greca venne spesso applicato, dal cretese come dagli altri Accademici,
                                                                                           non solo ai testi classici ma anche alla Bibbia. Ne derivarono pubbliche
                                                                                           discussioni sulle verità di fede, sull’interpretazione di questo o quel
                                                                                           passo delle Scritture e, più in generale, un’apertura al libero esame e
                                                                                           allo spirito critico, duramente contrastato dalle autorità cattoliche e dal
                                                                                           tribunale dell’Inquisizione, per il pericoloso accostamento alle dottrine
                                                                                           luterane, calviniste e anabattiste.
                                                                                           Come era capitato in molte altre realtà, anche a Modena la presenza di
                                                                                           un ambiente di studio, la diffusione di conoscenze e la circolazione di
                                                                                           uomini e libri avevano favorito lo sviluppo di una nuova sensibilità che,
                                                                                           oltre a incrementare le conoscenze in ambito letterario e filologico,
                                                                                           aveva altresì sostenuto la tradizione scientifica, incarnata da personaggi
                                                                                           come Gabriele Falloppia, che, dopo avere fatto parte dell’Accademia
                                                                                           modenese, avrebbero scritto pagine importanti per la storia della me-
                                                                                           dicina.
                                                                                           La vivacità della stagione cinquecentesca è testimoniata anche da un
                                                                                           altro episodio, un curioso evento di carattere “internazionale”, che









                                         Bartolomeo Passarotti, Ritratto di Carlo Sigonio, XVI secolo  Bartolomeo Passarotti, Portrait of Carlo Sigonio, 16th century
                                    Busto di Gabriele Falloppia, atrio del Teatro Anatomico di Modena  Bust of Gabriele Falloppia, Anatomical Theatre hall, Modena
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