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144 Modena - Complesso di San Paolo | San Paolo Monastery
Le vicende storiche
Il monastero si estendeva su un ampio quadrilatero di circa 9.000 metri
quadrati nella zona sud occidentale della città, ai margini del centro
storico, dove il tessuto urbano si diradava verso le mura. A oriente con-
finava con il cinquecentesco monastero del Corpus Domini, ora Liceo
Psicopedagogico “Carlo Sigonio”; al di là della via Camatta sorgeva il
monastero di San Geminiano di fondazione quattrocentesca, sede del
Dipartimento di Giurisprudenza, componendo un vastissimo isolato
dai grandi spazi di chiostri, orti e giardini. Gli altri confini del San
Paolo erano a ovest l’odierna via Francesco Selmi, già contrada di San
Paolo, dove si apriva l’omonima chiesa; a sud via Caselle; a nord uno
stradello, ora prosecuzione della via Camatta, che separava il monastero
dal rinascimentale palazzo già dei marchesi Foschieri, abbattuto negli
anni sessanta del ’900 e sostituito dalla struttura di un garage, e dall’al-
tro contiguo palazzo già dei conti Valentini.
Lo stradello era in parte occupato da un corso d’acqua a cielo aperto,
uno dei due rami del canale Modonella o Modenella detto Camatta,
toponimo derivato da una vecchia “casamatta” nella quale era stato
ricavato un guazzatoio per lavare i cavalli, chiuso nel 1827.
Nell’angolo nord occidentale dell’isolato s’innalza la chiesa di San
Paolo, antica parrocchiale fondata nel 1192 su un percorso che col-
legava una porta secondaria delle mura alla Piazza Grande, cuore della
città. Dal 1491 vi si insediarono le monache agostiniane, forzate ad ab-
bandonare il monastero di Santa Maria della Misericordia, fuori porta
Ganaceto, le quali avrebbero costruito i loro alloggi anche usufruendo,
nel 1495, di materiali edilizi di demolizione provenienti dal Palazzo
Comunale. Nel 1509 si completò il dormitorio e l’anno seguente si
intrapresero la sistemazione di vicini edifici preesistenti e la costruzione
di nuovi fabbricati. Il monastero si ampliava progressivamente, inglo-