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                                                                                           comportò l’introduzione di istituti culturali prestigiosi, ma autonomi
                                                                                           rispetto alla tradizione universitaria cittadina. Ciò nonostante, fino al
                                                                                           1772, il Collegio dei Giudici e Avvocati continuò a conferire lauree,
                                                                                           sebbene mediamente solo tre all’anno, a parte brevi periodi contras-
                                                                                           segnati da più numerosi conferimenti. Continuarono le lauree anche
                                                                                           presso il Collegio dei Medici, che ebbe un celebre esponente in Anto-
                                                                                           nio Vallisneri (1661-1730).
                                                                                           Il XVII e XVIII secolo videro a Reggio lo sviluppo di accademie,
                                                                                           come quella dei Muti, quella di Giurisprudenza pratica e quella degli
                                                                                           Infecondi, quest’ultima suddivisa secondo le cattedre d’insegnamento
                                                                                           allora presenti a Reggio: Ordinaria, Istituta, Teologia morale, Filosofia
                                                                                           e Medicina.
                                                                                           Nel 1752 l’istruzione superiore a Reggio fu riunita da Francesco III
                                                                                           negli spazi del Seminario, aperto ai laici, che si trovava in palazzo Busetti.
                                                                                           L’anno seguente, il governo estense emanò poi un Regolamento provi-
                                                                                           sionale per l’Università degli Studi della città di Reggio: per un ventennio,
                                                                                           la struttura politica duale dei Ducati di Modena e di Reggio – sempre
                                                                                           formalmente distinti – sembrò rispecchiarsi nell’analogo dualismo de-
                                                                                           gli Atenei.
                                                                                           Allo stesso periodo risale la fondazione dell’Accademia reggiana de-
                                                                                           gli Ipocondriaci (1747), un polo culturale prestigioso, che annoverò
                                                                                           personalità come Lazzaro Spallanzani, Agostino Paradisi e Bonaven-
                                                                                           tura Contri: dopo il 1753, anche gli Ipocondriaci furono trasferiti nel
                                                                                           Palazzo del Seminario, confluendo progressivamente nell’Università
                                                                                           reggiana.
                                                                                           L’Università settecentesca, a Reggio, annoverava insegnamenti che ri-
                                                                                           guardavano soprattutto il Diritto (Istituzioni canoniche, giustinianee,
                                                                                           Legge ordinaria civile e canonica), i corsi teologici (Teologia dogmati-
                                                                                           ca e morale), medici (Medicina teorica e pratica) e logico-matematici.
                                                                                           Dopo circa vent’anni, il “dualismo accademico” fra lo Studio reggiano
                                                                                           nel Seminario e quello modenese, fu superato con la nascita di una
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