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                                                                                           ra. Testimonianza di questa elaboratissima fase progettuale, che per anni
                                                                                           coinvolse Teobaldo Soli, rimane il materiale grafico oggi depositato
                                                                                           all’Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Modena.
                                                                                           Dopo l’allontanamento definitivo degli Estensi da Modena nel 1859 e
                                                                                           l’annessione della città al neonato Regno d’Italia, il Foro Boario con-
                                                                                           tinuò ad essere usato come stalla al piano terreno e come caserma al
                                                                                           primo piano.
                                                                                           Con l’Unità d’Italia il Foro Boario e i prati di Piazza d’Armi diven-
                                                                                           tarono demaniali e concessi in uso al Comune che riceveva continue
                                                                                           richieste da parte degli allevatori di bestiame affinché destinasse l’area
                                                                                           al suo originario uso di mercato bovino.
                                                                                           Nel 1871, l’edificio divenne lo sfondo del nuovo ippodromo, il cui
                                                                                           progetto venne presentato dal conte Luigi Alberto Gandini e dal dot-
                                                                                           tor Luigi Gregori, presidente della Società Ippica. Nel 1872 iniziarono
                                                                                           i lavori per la trasformazione di una parte di piazza d’Armi in ippo-
                                                                                           dromo, con la costruzione di una pista collocata nello spazio tra il Foro
                                                                                           Boario: le spese furono sostenute dal Municipio di Modena.
                                                                                           Furono eliminate più di duecentocinquanta piante e tra la pista e il
                                                                                           Foro Boario era stato ricavato lo stradone delle carrozze: l’ippodromo
                                                                                           per le corse dei cavalli venne inaugurato nel maggio dello stesso anno.
                                                                                           Negli anni successivi le richieste da parte del Comune per la cessione
                                                                                           da parte del Governo del Foro cominciarono a farsi pressanti: nel 1876
                                                                                           venne redatta una perizia per stimarne il valore dalla quale si ricava
                                                                                           un’interessante testimonianza dei molteplici usi ai quali l’edificio era
                                                                                           stato adibito. Le trattative si protrassero a lungo e, nel 1883, si raggiunse
                                                                                           un accordo che prevedeva da parte delle amministrazioni del Demanio
                                                                                           e della Guerra la cessione per 40.000 lire al Comune del Foro Boario
                                                                                           che doveva essere destinato, in base a un regio decreto del 12 settembre
                                                                                           1883 “per uso di pubblici servizi”. Alla consegna, avvenuta nel 1884,
                                                                                           le condizioni di degrado dell’immobile indussero gli allevatori di be-
                                                                                           stiame a rifiutarlo. Fin dal 1885 cominciò ad esservi ospitato il mercato









                  Una delle teste bovine fiorite che decorano la facciata settentrionale del Foro Boario, Modena  One of the flowered cow heads decorating the Northern façade of the Foro Boario, Modena            L’orologio del fronte settentrionale, Foro Boario, Modena
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