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                                                                                           si iniziarono gradualmente a separare biologia e filosofia, coerentemente
                                                                                           con lo sviluppo delle scienze naturali e della chimica nel Settecento.
                                                                                           Non si conoscono i contenuti dei corsi di fisica tenuti presso lo Studio
                                                                                           Pubblico di San Carlo, ma, negli ultimi anni, tra il 1763 e il 1769 vi in-
                                                                                           segnò una personalità di spicco come Lazzaro Spallanzani, approdato a
                                                                                           Modena come docente di lingua greca e matematica nel Collegio San
                                                                                           Carlo, quindi come lettore di filosofia nello Studio stesso.
                                                                                           Un primato modenese si registra nel campo della chimica, disciplina
                                                                                           allora in corso di definizione accademica: nel 1686-1687 Francesco
                                                                                           Piacenza tenne infatti un corso di Procedura criminale, cifrari, geo-i-
                                                                                           drografia e “de philosophia chimica”. Dopo la breve comparsa nello
                                                                                           Studio modenese, il primo insegnamento di chimica in Italia fu intro-
                                                                                           dotto a Bologna nel 1711 (ma solo nel 1737 l’Ateneo bolognese istituì
                                                                                           la relativa cattedra); a Modena la disciplina fece il suo ingresso definiti-
                                                                                           vo solamente con la riforma di Francesco III nel 1772.


                                                                                           Medicina


                                                                                           Nel 1682, al momento dell’apertura dello Studio, era presente una sola
                                                                                           cattedra di medicina, alla quale se ne aggiunse una seconda nel 1685.
                                                                                           I due docenti, Bernardino Ramazzini e Francesco Torti, si suddivide-
                                                                                           vano gli insegnamenti di Istituzioni mediche e Aforismi di Ippocrate.
                                                                                           Alle tradizionali lezioni sulle febbri e all’aforistica ippocratica, i due
                                                                                           luminari della medicina modenese del Seicento aggiunsero corsi su
                                                                                           aspetti innovativi della disciplina, come un’esposizione sulle ghiandole
                                                                                           del corpo umano o le lezioni di Ramazzini de morbis artificum, tenu-
                                                                                           te nel 1690-91, all’origine dell’omonimo trattato. Se gli insegnamenti
                                                                                           impartiti in quegli anni fanno annoverare Ramazzini tra i padri della
                                                                                           medicina del lavoro, non fu da meno Francesco Torti, che, per i suoi
                                                                                           corsi di anatomia, ottenne la costruzione di un’Aedes anatomica nei lo-
                                                                                           cali del Palazzo Comunale: lì si tennero le dissezioni, fino a quando, nel








                                 Busto di Bernardino Ramazzini, atrio del Teatro Anatomico di Modena  Bust of Bernardino Ramazzini, Anatomical Theatre hall, Modena
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