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                                                                                           alla Congregazione che si arricchì ulteriormente con l’incameramento
                                                                                           dell’Opera Molza. A questa si aggiunsero una confinante proprietà To-
                                                                                           masi e, poco più tardi, la proprietà di Giovanni Paolo Brizzi.
                                                                                           Fu lo stesso Brizzi, attivo membro della Congregazione e appartenente
                                                                                           alla Corporazione dell’Arte della Seta, che, insoddisfatto dei proget-
                                                                                           ti commissionati ad altri architetti, ottenne dal duca Francesco I che
                                                                                           l’incarico per la progettazione del nuovo Collegio fosse conferito allo
                                                                                           stesso Bartolomeo Avanzini (1608-1658), al quale la Corte modenese
                                                                                           aveva affidato la costruzione del Palazzo Ducale.
                                                                                           L’Avanzini elaborò un progetto che prevedeva uno sviluppo dell’e-
                                                                                           dificio intorno ad una corte preesistente, in parte porticata e già di
                                                                                           proprietà Molza. L’ingresso principale fu posto sul fronte più appartato
                                                                                           dell’edificio, cioè via San Carlo mentre il prospetto sulla via Emilia fu
                                                                                           caratterizzato, nel progetto avanziniano, da un alto porticato sorretto
                                                                                           da colonne doriche in pietra di Verona eseguite dall’architetto e scul-
                                                                                           tore comasco Tommaso Loraghi. Sotto questo portico furono collocate
                                                                                           botteghe artigiane e commerciali che rappresentavano una delle fonti
                                                                                           di sostentamento economico del Collegio stesso.
                                                                                           Per questo fronte, l’Avanzini concepì una linea che potesse armoniz-
                                                                                           zarsi con l’architettura del cardo cittadino rappresentato dalla via Emi-
                                                                                           lia, disegnando un facciata ariosa e senza particolari apporti decorativi,
                                                                                           con un porticato semplice ma elegante.
                                                                                           Ai lati dell’ingresso di via San Carlo si sviluppavano a sinistra, la por-
                                                                                           tineria, la sala per le visite e la prima residenza del rettore, mentre a
                                                                                           destra, verso la chiesa la cui costruzione era stata avviata nel 1664, si
                                                                                           trovavano la sala della scherma e la scala maggiore, terminata nel 1677.
                                                                                           Qui, prima dell’avvio della prima rampa di scale, fu posta in una nic-
                                                                                           chia la statua di San Carlo Borromeo che venera la croce, opera dello scul-
                                                                                           tore carrarese Giovanni Lazzoni (1618-1690/91).
                                                                                           Tutti questi ambienti al piano terra dell’ala ovest del palazzo affac-
                                                                                           ciavano sulla galleria prospiciente il cortile, cui si accedeva, origina-









                                  Il portale di ingresso progettato e realizzato in marmo rosso di Verona    The entrance portal designed by engineer Ignazio Barnabei (1823-1909) in 1903.
                                            dall’ingegnere Ignazio Bernabei (1823-1909) nel 1903  It is made of Verona red marble
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