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scerale, da parte di lesioni tumorali primitive L’aggressione a questi tumori consiste in una Non tutti i pazienti con carcinosi peritoneale
quali i mesoteliomi, ovvero a diffusione me- prima fase chirurgica di PERITONECTOMIA, possono giovarsi di questo complesso intervento
tastatica a partire da tumori primitivi di altri ossia di asportazione di tutta la malattia osserva- chirurgico, poiché è determinante la quantità di
organi, quali soprattutto stomaco, ovaio e co- bile macroscopicamente sul peritoneo e sugli or- malattia presente alla diagnosi e che viene calco-
lon-retto. Dopo aver superato una fase speri- gani coinvolti; successivamente vi è una seconda lata mediante un punteggio obiettivo, il Peritone-
mentale durata 3 anni, i cui risultati sono stati fase, quando viene praticata una chemioterapia al Cancer Index (PCI) che varia a seconda della
presentati ai più importanti Congressi Mon- intraoperatoria ad elevata temperatura (HIPEC), tipologia di tumore. Pazienti che non possono es-
diali, la chirurgia del peritoneo per carcinosi in cui la cavità addominale priva delle lesioni tu- sere trattati con PERITONECTOMIA + HIPEC
peritoneale è diventata pratica clinica costante morali viene lavata con alcuni litri di acqua ad possono tuttavia essere trattati con una nuova
della nostra Unità, ed è rappresentata istituzio- elevata temperatura ed addizionata di chemiote- modalità terapeutica, detta PIPAC ossia di aero-
nalmente nell’Oncoteam dedicato dalla SICO rapici. In questo modo nello stesso intervento il solizzazione di chemioterapico intraddominale
(Società Italiana di Chirurgia Oncologica) e tumore viene aggredito sia chirurgicamente che che, a scopo palliativo, può alleviare il paziente
della PSOGI (The Peritoneal Surface Oncolo- dai chemioterapici, aumentando così l’efficacia dalla sua sintomatologia legata al tumore perito-
gy Group International), le nostre Associazio- antitumorale ai fini della sopravvivenza libera da neale, allungandone la sopravvivenza e soprattut-
ni di riferimento nazionale ed internazionale. malattia del paziente. to migliorandone la qualità di vita residua.
Altre attività
Nell’ambito delle patologie chirur-
giche non-neoplastiche, l’Unità è
Centro Hub regionale per lo studio
delle malattie croniche intestinali,
nell’ambito delle quali è in corso un
trial clinico multicentrico per l’utiliz-
zo delle cellule staminali nella tera-
pia delle fistole anali secondarie a
malattia di Crohn.
Infine, l’attività di chirurgia elettiva
comprende il trattamento mini-in-
vasivo della patologia benigna delle
vie biliari, del colon e della parete
addominale.
Il percorso
Su questa strada, tracciata in 2 anni
di intenso lavoro, si articola il lavo-
ro della nostra unità operativa. Im-
pegno, costanza, pazienza devono
caratterizzare questi anni per otte-
nere dei risultati che siano duraturi
nel tempo. Lo scopo è migliorare le
cure per i pazienti che necessitano
di intervento chirurgico per trattare
la patologia oncologica da cui sono
affetti, associando a forti e valide
competenze tutti i mezzi tecnologi-
camente più evoluti per completare
una sinergia che si concretizzi a fa-
vore dei cittadini.
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