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Paolo Tartarini: risparmiare sui costi
e riqualificare gli edifici, l’ambizioso
piano di Unimore
Il prof. Paolo Tartarini è laureato in Ingegneria nucleare. Dal 2002 è Piano Energetico di Unimore. Una pianificazione energetica che vuol dire
professore ordinario di Fisica Tecnica Industriale presso il Dipartimen- individuare le criticità degli edifici e degli impianti di tutto l’Ateneo e stabilire
to di Ingegneria “Enzo Ferrari” di Unimore e titolare del corso di Ge- le priorità di intervento in termini di analisi costi/benefici. Questo ha porta-
stione dell’Energia e Impianti Termotecnici. Collabora da 25 anni con to, anche grazie all’attuale Rettore, che è molto sensibile da questo punto di
l’Università americana del Maryland ed è autore di oltre 200 pubblica-
zioni sulle più importanti riviste scientifiche internazionali. vista, ad una serie di interventi di qualificazione e di ampliamento del parco
edilizio in modo da creare un’urbanistica universitaria efficiente sostituendo
le vecchie strutture con unità edili nuove. Un riammodernamento energetico
Lei ha un ruolo strategico all’interno di Unimore quale Delegato del Rettore per le
non solo di quantità ma soprattutto di qualità.
problematiche energetiche. Ossia?
Lavorare sull’energia, per non sprecarla, significa rendere una qualsiasi strut-
Per il grande pubblico il risparmio energetico porta alla mente immediatamente il pannel-
tura, soprattutto quella pubblica come l’U-
lo solare da montare sul tetto. Credo che il vostro
niversità, efficiente e moderna. Un Ateneo
intervento energetico abbia una proiezione ed una
come il nostro di Modena e Reggio Emilia,
strategia molto più innovativa e complessa.
che è caratterizzato da una cinquantina di
Prima di tutto dobbiamo parlare di involu-
edifici, alcuni dei quali moderni ma i più
cro edilizio, nel quale ci sono serramenti
obsoleti ed inefficienti sia per l’involucro
che sono spesso vecchissimi, davvero ob-
che per l’impiantistica. Adesso muovere soleti, con vetri singoli, infissi che lasciano
la vita quotidiana di un’università significa passare l’aria dappertutto. Quindi parlare
spendere somme impensabili ma anche - di pannelli solari e altre meravigliose rin-
prendiamo per esempio il riscaldamento novabili in edifici che sono un colabrodo è
- immettere nell’aria tanta, tanta CO2. Per anacronistico. Ed è lì che dobbiamo inter-
essere Università sostenibile Unimore è en- venire. Con interventi sugli involucri e su
trata nel RUS (Rete delle Università per lo un’impiantistica che va migliorata o sosti-
sviluppo Sostenibile) dove alcune fra le più tuita. Poi pensiamo al tipo di investimento
importanti Università italiane si sono unite perché la regola che deve costare il meno
per affrontare il tema della sostenibilità, pri- possibile è sbagliata. Se io spendo 1.000
ma di tutto energetica, ma non solo. euro ma ne risparmio 1 all’anno, i 1.000 li
Prima ancora di far parte del RUS, una del- recupero in mille anni. Se invece io spen-
la attività di cui sono più orgoglioso è stata do 10.000 euro e me ne tornano indietro
la redazione del primo Piano Energetico 1.000 all’anno recupero la spesa in dieci
del nostro Ateneo, che è stato presentato anni. Questo è il nocciolo di un piano ener-
alla fine del mandato del Rettore prof. To- getico e questo è il criterio ispiratori degli
masi. Entro il 2018 consegneremo all’at- interventi che stiamo tentando di applicare
tuale Rettore prof. Andrisano il secondo Il Prof. Paolo Tartarini all’intero parco edilizio di Unimore.
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