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proprio team, in seguito è stato fatto un accordo con l’Università che prevedeva zione che le piccole e medie aziende devono affrontare è molto complessa, e
di far si che il personale dell’ateneo, supportato finanziariamente da Democen- si presentano numerose difficoltà. Entro il maggio del 2020, data di entrata in
ter, potesse lavorare nel Tecnopolo. TPM è stato costituito come braccio opera- vigore del nuovo regolatorio, tutte le aziende dovranno essere a norma con
tivo di Democenter, una fondazione di diritto privato, un passo utile per poter queste nuove disposizioni e, per questo, cerchiamo di dare un aiuto concreto
avere l’immediatezza delle risposte alle richieste delle aziende rispetto a quello per questo difficile passaggio.
che potrebbero essere i tempi lunghi della pubblica amministrazione. La nostra TPM, sin dall’inizio ha affrontato anche il tema della formazione. Come atti-
volontà era quella di poter avere come collaboratori personale dell’Università, vità “collaterale” è stato attivato, in accordo con Università e Scuola superiore
con ampia preparazione e competenze, ma lavorare all’interno di una struttura pubblica un corso biennale ITS dedicato al biomedicale, ora entrato nel quarto
che potesse rispondere efficientemente e nei tempi richiesti dalle aziende. Uno anno di attività. Tutti i diplomati del corso, hanno trovato posto nelle aziende
dei primi aspetti affrontati sin da subito fu quello di ottenere la certificazione del territorio. Recentemente ci siamo resi conto che anche le richieste di alta
ISO 9001 e ISO 13485 per i laboratori del TPM; certificazioni necessarie per formazione erano pressanti, ed abbiamo pensato di creare un master universi-
potere dare rilevanza giuridica al lavoro prodotto; contemporaneamente TPM tario di secondo livello, quindi solo per laureati magistrali, al fine di dare una
divenne anche parte della “Rete Alta Tecnologia” della Regione, anche que- preparazione specifica su come le aziende possano affrontare queste nuove
sto attraverso un processo di certificazione. In questo modo i risultati dei test responsabilità e nuovi test. Quindi formare persone che possano fornire alle
eseguiti dal TPM sono utilizzabile dalle Aziende anche per il processo di regi- aziende le necessari competenze per rispondere a regolamenti comunitari sem-
strazione dei loro prodotti presso gli organismi notificati, cioè quegli enti che pre più complessi, aumentando la competitività ed evitare che i loro prodotti
riconoscono il marchio CE, necessario per la vendita del prodotto sul mercato. escano dal mercato. Questa nuova offerta è stata affidata alla Prof.ssa Quaglino,
A partire dal progetto, definito e scritto nel 2013, finanziato nello stesso anno che assieme a docenti universitari e a docenti provenienti direttamente dalle
dalla Regione Emilia-Romagna, dal comune di Mirandola, dalla Fondazione aziende sta approntando questo nuova offerta formativa.
bancaria di Mirandola e da Democenter stesso, dopo solo un anno, a fine 2014,
la struttura, una nuova costruzione antisismica, era operativa; quindi una rispo-
sta molto efficace grazie alla buona volontà da parte di tutti di andare verso la Intervista al Prof. Luigi Rovati,
stessa direzione. Inizialmente eravamo una decina di ricercatori, tre ricercatori Direttore del laboratorio
a tempo determinato e gli altri suddivisi tra personale con assegni di ricerca e di Ingegneristica al TPM
personale assunto direttamente dal TPM. I tre ricercatori sono stati fatti respon-
sabili dell’operato dei rispettivi laboratori ed il lavoro iniziò immediatamente. Prof. Rovati, lei è stato chiamato al Tecnopolo in quanto esperto di sensoristica?
La fase iniziale è stata resa facile dal fatto che TPM poté partecipare ai bandi Esatto, io mi occupo di sensoristica con particolare attenzione alle misure per
‘POR FESR’ della Regione Emilia-Romagna, e il Tecnopolo riuscì ad aggiudi- applicazioni mediche. Prima del mio impegno a Mirandola, la mia attività era
carsi due grandi progetti, oltre che partecipare in modo rilevante ad un terzo. legata principalmente all’oftalmologia, quindi tessuti oculari, e dopo l’evento
I due progetti sono stati completati ed in questi giorni sono stati presentati i catastrofico del 2012 mi è stata paventata l’opportunità di entrare più in con-
risultati. Sono centrati sullo sviluppo di sensoristica, sulla “funzionalizzazione” tatto con le aziende del territorio e ho accettato subito con entusiasmo l’idea
di superfici dei materiali, sullo sviluppo di nuovi test di biocompatibilità usati perché, a parte la situazione in cui ci trovavamo all’epoca, sicuramente abbiamo
nei dispositivi biomedici, il terzo progetto è in collaborazione con gli Istituti Or- un territorio che rappresenta un’eccellenza in questo campo e mi sono sentito
topedici Rizzoli. Nei progetti sono coinvolte varie aziende del biomedicale, non- onorato di partecipare a questa sfida. Siamo partiti da zero inventandoci qual-
ché altri centri di ricerca e tecnopoli dell’Università di Modena e di Bologna. cosa di nuovo cioè quella di “prelevare” competenze dall’università e trasferirle
fisicamente sul territorio, quindi non solamente un’interazione di trasferimen-
A parte l’ampliamento strutturale prevedete investimenti per il futuro? to tecnologico in cui c’è l’azienda che viene qui o noi che andiamo in azienda
Noi economicamente dipendiamo da finanziamenti competitivi pubblici, e da ma lo spostamento fisico dei laboratori sul territorio condividendoli, sin dal-
commesse aziendali. La situazione per o fondi pubblici non è rosea, l’appoggio le prime fasi di progettazione, con le aziende; quindi una contaminazione tra
delle Fondazioni ex bancarie e le entrate da commesse da parte delle azien- ricercatori universitari e ricercatori industriali. Ci siamo messi con un foglio
de, dovranno aumentare. A tal fine stiamo sviluppando attività di consulenza e bianco davanti e abbiamo iniziato ad ipotizzare diverse situazioni, da qui è nato
forniamo servizi di ‘problem solving’, dando anche assistenza nel passaggio al poi il progetto che abbiamo presentato alla Regione Emilia Romagna che, con
nuovo regolatorio, un decreto europeo molto complesso e che è stato rinnovato lungimiranza, ci ha finanziato in tempi decisamente rapidi rispetto a quelli a cui
nel 2017, a distanza di 25 anni dal precedente. Il mutamento del regolatorio è siamo abituati; abbiamo realizzato la struttura con tutte le caratteristiche legate
così complesso che anche l’Unione Europea ha dato tre anni per permettere alla sicurezza dal punto di vista sismico e anche con delle caratteristiche struttu-
alle aziende di adeguarsi. Al momento è già passato oltre un anno, e la situa- rali innovative per quel che riguarda l’aspetto energetico e di impatto ambienta-
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