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e l’applicazione. Addirittura non riusciamo a soddisfare tutte le esigenze del ter-
                                                                                  ritorio nel senso che la quasi totalità dei nostri studenti ancora prima di finire gli
                                                                                  studi ha già diverse offerte di lavoro e possono scegliere loro dove andare.


                                                                                  Siete focalizzati principalmente al settore automotive o vi muovete su più campi?
                                                                                  Ci sono gruppi di lavoro fortemente incentrati sull’automotive però il program-
                                                                                  ma dell’industria 4.0 ha un indirizzo più ampio. Abbiamo la fortuna di operare su
                                                                                  un territorio con delle filiere uniche al mondo, pensiamo al biomedicale, al mon-
                                                                                  do della ceramica, alle trasmissioni di potenza che sono altrettanto importanti.
                                                                                  È chiaro che l’automotive è uno dei motori economici dell’Italia e in particolare
                   Il Prof. Marcello Pellicciari                                  sono stati i primi ad investire in ambito di robotica industriale perché dispone di
                                                                                  una produzione in cui i numeri dei volumi giustificano importanti investimenti.
                  Prof. Pellicciari, può spiegarci come opera il Centro Competenze Regionale?  É altrettanto vero che anche la filiera delle piastrelle, per fare un esempio, o di
                  Sostanzialmente stiamo lavorando per creare un Centro di Competenza Regiona-  altre realtà del nostro territorio stanno seguendo questo tipo di evoluzione. Il
                  le sull’industria 4.0, infatti Unimore, a livello internazionale, è stata pioniere di   punto importante per noi è creare delle condizioni in cui abbiamo competenze
                  questo progetto, in particolare in ambito di robotica e di intelligenza artificiale.   fortemente specialistiche ma applicabili in diversi settori industriali.
                  Abbiamo già sperimentato e creato nuovi percorsi non solo di ricerca ma an-  I nostri ragazzi conoscono tutte le nuove tecnologie e studiamo nuovi metodi di si-
                  che formativi con un dottorato sull’industria 4.0, diretto dal prof. Fantuzzi, che   mulazione e di progettazione per dare un vantaggio competitivo in qualsiasi ambito.
                  vede ingegneri e laureati in economia fare dei percorsi denominati Engineering
                  for Economics, Economics for Engineering “E4E” proprio perché l’industria 4.0   Si sente più insegnante o ricercatore?
                  vede una convergenza delle competenze, delle conoscenze e del sapere. Tutto   Diciamo che è sempre più difficile separare l’una dall’altra.
                  è collegato e tutto è interconnesso, non solo da un punto di vista informatico e   Nello stesso momento in cui si fa ricerca in un team formato da tanti ragazzi si in-
                  fisico, ma proprio da un tipo di cultura manageriale nella quale certe barriere   segna e nello stesso si impara perché ci sono studenti che hanno una competenza
                  spariscono e, per questo, abbiamo creato un gruppo di lavoro interdisciplinare   e una naturalezza nell’interagire con le nuove tecnologie e il gap generazionale si
                  dove ognuno è esperto in un ambito particolare e lavoriamo insieme per unire le   vede, ma al tempo stesso il bello del nostro mestiere è che si interagisce e si lavora
                  forze. A livello europeo Unimore ha già coordinato alcuni progetti sull’industria   con gente giovane, si lavora per il futuro e per il nostro territorio.
                  4.0 in particolare in ambito di robotica di interfaccia uomo-macchina, io ho per-
                  sonalmente coordinato un progetto dove abbiamo identificato un’ulteriore sfida   Ci parli dei corsi E4E.
                  che è l’efficienza energetica e la sostenibilità di sistemi di produzione fortemente   Sono dei corsi di alta formazione, cioè dottorato di ricerca, sia per laureati in in-
                  digitalizzati e robotizzati. Ci piace pensare, come Unimore, di esserci distinti non   gegneria che per laureati in economia, quindi da una parte vogliamo ingegneri e
                  solo per l’alto livello tecnologico ma per una visione a misura d’uomo che vede   futuri tecnici che siano anche preparati a concepire approcci manageriali perché
                  una convergenza di saperi e tecnologie pensando anche all’impatto ecologico,   le loro tecnologie abilitano a nuovi modi di fare impresa e al tempo stesso i futuri
                  all’interazione e quindi ad un futuro in cui il fattore umano è fondamentale per   manager devono essere formati e avere un imprinting di base a livello tecnologi-
                  garantire una società più facile e accessibile. Tante volte l’intelligenza artificiale e   co per poter cogliere le opportunità e poter costruire nuovi business, quindi la
                  la robotica possono spaventare ed è normale che sia così però il futuro e l’evolu-  contaminazione è basilare.
                  zione tecnologica non possono essere fermati, quello su cui stiamo lavorando è
                  creare delle condizioni per cui il futuro sia assolutamente migliore da ogni punto   Avete avviato collaborazioni con altri Atenei italiani?
                  di vista e soprattutto ci impegniamo per creare nuove competenze per i manager   In realtà c’è una rete delle quattro università regionali quindi Bologna, Ferrara,
                  e gli ingegneri del futuro che è l’altra sfida su cui l’Università lavora.  Parma e Modena e Reggio Emilia però ogni gruppo di ricerca opera in un’area
                                                                                  molto più ampia. In generale Unimore partecipa a una rete internazionale in cui
                  La terza missione dell’Università è quella di creare collaborazioni con il privato e in par-  si collabora e ci si confronta con ricercatori dello stesso campo.
                  ticolar modo le aziende, a che punto siete su questo aspetto?
                  Nel 2004 abbiamo attivato un laboratorio universitario di robotica industriale   Progetti futuri e obiettivi?
                  presso un’azienda che è la SIR S.p.A. e stiamo facendo ricerca e innovazione in-  Stiamo lavorando da una parte in ambito di robotica industriale e automazione
                  sieme, ma al tempo stesso usiamo i risultati di queste ricerche per formare i nostri   per aumentare la capacità di trasferire l’intelligenza tipicamente umana ai robot
                  studenti che possono in questo modo accedere a risorse che solo le migliori uni-  e ai sistemi di produzione e al tempo stesso per aumentare l’integrazione e la
                  versità al mondo riescono a garantire.                          simbiosi tra uomo e robot. Sembrano due cose molto diverse, in realtà il punto
                  In questo modo i nostri ragazzi possono utilizzare le ultime tecnologie e “contami-  fondamentale è il sapere e diverse tecnologie possono essere utilizzate per inte-
                  narsi” con mondi diversi beneficiando di una forte focalizzazione verso l’impiego   grarsi e ottenere lo stesso scopo.


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